Frutta Secca

Un consumo costante di frutta secca sembrerebbe ridurre del 50 per cento il rischio d’infarto del miocardio, del 40 per cento i problemi alle coronarie e del 30 per cento i rischi di patologie vascolari. A questa conclusione è arrivato Giovanni Spera, docente di Medicina interna ed endocrinologia presso l’università La Sapienza di Roma e consulente del ministero della Salute. L’esperto, dopo un’analisi integrata dei risultati di ricerche effettuate negli ultimi anni, ha concluso che le componenti nutrizionali della frutta secca sembrerebbero agire in modo specifico come fattori di prevenzione su alcune patologie. Il prof. Spera, attraverso una nota, ha evidenziato come gli studi scientifici, condotti negli ultimi anni sulla frutta secca, stiano svelando particolari proprietà terapeutiche fino ad oggi non considerate. Delle informazioni molto importanti che bisognerebbe far conoscere anche ai consumatori.

Secondo l’esperto, attraverso un utilizzo ragionato dell’alimento, bisognerebbe integrare nella propria dieta la frutta secca. Non solo è consigliabile un consumo costante della frutta secca, ma è ipotizzabile la combinazione specifica di precise qualità e quantità dell’alimento in modo da agire su specifiche funzionalità dell’organismo. Spera, proseguendo nella sua nota, spiega che la frutta secca sembra sia in grado di agire anche sul metabolismo. Subito dopo aver mangiato l’alimento s’innesca un aumento nel consumo energetico che, unito al senso di sazietà che produce, crea ciò che si cerca di ottenere con le pillole dimagranti e cioè un immediato senso di sazietà.

L’esperto fa però anche delle raccomandazioni, bisognerebbe evitare il consumo di frutta secca nei giorni in cui si esagera a tavola, per esempio durante le occasioni delle feste. I grassi contenuti in questi alimenti sono in maggioranza polinsaturi, cioè buoni. La frutta secca è oggetto negli ultimi anni di una vera e propria “riscoperta”: studi e ricerche continuano a registrare le proprietà benefiche dell’alimento. La frutta secca risulta infatti preziosa per una dieta bilanciata, in particolare per l’assenza di colesterolo che la contraddistingue, per l’apporto di elementi preziosi come i sali minerali e per il contenuti di grassi cosiddetti “buoni”: quelli che, al contrario dei saturi, non si depositano nelle arterie.

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