Lo Studio

Quando ho cominciato ad interessarmi di cibo, pensavo solo ai momenti di relax che avrei vissuto con gli amici ad un tavolo del mio ristorante, Poi?
La necessità di mettersi in gioco, andare oltre gli schemi, conoscere a fondo gli alimenti ma soprattutto coloro i quali erano fonte dei miei approvvigionamenti quotidiani, mi ha fatto riscoprire quell’altro mondo fatto da uomini che con il sudore e tanto cipiglio portavano avanti le tradizioni, il metodo, la consapevolezza che con la loro onestà di contadini, produttori di salute, consolidavano la memoria : tratta bene la terra, questa ti ricompenserà, ti darà buoni frutti e tanta salute! Questa è stata la filosofia dalla quale sono partito per il mio viaggio. Tanta strada ho fatto e tanta ne ho ancora da fare. Molti mi definiscono un “matto“, può darsi, ma sicuramente non abbastanza stupido per credere a tutte le sciocchezze che si dicono, diventate, normale quotidianità. Oramai è così tanta l’abitudine a comperare certi prodotti, che nessuno fa più caso a cosa si mette nel carrello, quando si fa la spesa.

Mangiare sano per vivere meglio

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Ebbene la maggior parte sono prodotti già confezionati, prodotti industriali (e, spesso di quelli che costano meno, che sono anche quelli che contengono maggiori additivi). Abbiamo anche perso la consapevolezza della provenienza del cibo. E non è poco, perché al di là del Km 0, e del risparmio energetico, un po’ di “autarchia” aiuta sicuramente ad essere più onesti. Quando le produzioni sono locali, sappiamo chi è il produttore, meglio ancora se la sua metodologia di coltivazione è biologica. Questo ci aiuta di sicuro ad ingerire meno sostanze tossiche e nocive e, anche a salvaguardare l’ambiente, non solo la nostra salute. La nostra cara Italia è una penisola felice: dopo tutto è la patria della tanto acclamata dieta mediterranea! Dove nascono i prodotti naturali della terra, che maturano al sole ed hanno un profumo unico. Questa è la verità! Non siamo più in grado di scegliere in base alla stagione. Non sappiamo nemmeno più che cosa è di stagione. La cosa più grave è che con il senso dell’olfatto, che già abbiamo perso da un pò, stiamo amaramente perdendo il senso del gusto. Per fortuna che ci resta il senso della vita! E questa consapevolezza del senso della nostra vita, di come la nutriamo sta riscuotendo sempre più attenzione (per fortuna ce ne siamo accorti). Forse non possiamo fare molto per la crisi economica, per il riscaldamento globale, per la povertà dei paesi sotto sviluppati, ma almeno possiamo fare veramente molto per noi stessi. Si tratta solo di riappropriarci di un patrimonio alimentare che era già fortemente radicato, che faceva parte del naturale vivere quotidiano; riscoprire i cibi che un tempo erano di tutti i giorni e alla portata dell’orto; riapprendere metodi di cucina, riscoprire la verità del cibo, fare un passo in dietro, che poi, con le tecnologie e il sapere odierno, non è così difficile. Questo è stato il passo successivo alla mia passione di cucinare, andare alla scoperta degli alimenti, le loro caratteristiche, il modo come essi interagiscono con la biochimica del nostro corpo, come mangiarli, quando e perché mangiarli. Ho scoperto che in fondo non è difficile stare bene, vivere meglio, mangiare sano.

E allora perché non farlo? Sono convinto che è solo questione di volontà ! Ovviamente bisognerebbe per un attimo staccare la spina, uscire fuori dagli schemi che ci sono stati imposti, dai bombardamenti mediatici. E’ evidente che esiste una “congiura” verso il consumatore e la sua stessa salute, portata avanti dalle industrie di trasformazione. Siamo in una trappola invisibile, fatta di comunicazione strumentalizzata e di vero e proprio condizionamento delle menti, dalla quale bisogna a tutti i costi, uscirne. Ci sono troppi rapporti stretti tra case farmaceutiche e poche grandi multinazionali che detengono il controllo di quasi tutta la produzione di sementi e cibo industriale. Sarebbero veramente stupidi se facessero in modo che tutti stessero bene e non avessero bisogno delle medicine. Invece, senza essere tossico o causare effetti acuti il cibo che ci fanno credere sia quello che desideriamo più di ogni altra cosa e che ha il miglior sapore del mondo (con la pubblicità), lentamente ma inesorabilmente indebolisce la nostra forza di volontà (e anche la nostra intelligenza), ci fa ammalare di tante subdole malattie che non possono essere direttamente messe in relazione con la loro causa.

Oggi, il piccolo contadino che vorrebbe vendere il latte crudo dei suoi animali, che oltretutto conosce uno per uno e che a vista sa se c’è il più piccolo problema, viene trattato come un criminale pericoloso in grado di avvelenare la comunità. La naturalezza è diventata veramente insopportabile e pesante. Siamo diventati pigri e facilmente corruttibili; non siamo più capaci di fare, o di scegliere, crediamo che la pubblicità ci proponga le cose migliori, sane e genuine. Non è più facile capire e gustare, il senso della conquista, il senso stesso della vita. Questa è diventata la missione della vita: coinvolgere e interagire con le persone. Far capire quanto è importante nutrirsi bene, come e quando farlo e perché!!! Questa continua ricerca è diventata il pane quotidiano. Da qui la scoperta di un mondo fantastico: l’interazione tra l’uomo ed il cibo, senza seguire una dieta. Un concetto apparentemente folle ma che nel corso degli anni ha prodotto risultati fantastici e se applicato, ha definitivamente bandito i farmaci. Attenzione, come dicevo poc’anzi, non si tratta di una dieta (una dieta, infatti, è una modalità alimentare restrittiva sul piano quantitativo e che, per questo motivo, deve essere seguita per un periodo di tempo limitato ), qui si tratta una modalità alimentare equilibrata e non restrittiva sul piano quantitativo. Il metodo, si basa essenzialmente su scelte preferenziali di alimenti all’interno di ogni categoria principale: glucidi (zuccheri e carboidrati), lipidi (grassi) e proteine. Le scelte sono operate tenendo conto della specificità nutrizionale (caratteristiche fisico-chimiche) e della potenzialità degli alimenti d’indurre reazioni metaboliche in grado di prevenire l’aumento di peso, la comparsa del diabete e i fattori di rischio cardio-vascolare. La sperimentazione e specifici lavori scientifici hanno dimostrato, quando tali patologie erano già presenti negli individui, che nella maggior parte dei casi era possibile ridurle in modo significativo seguendo una nuova modalità alimentare.